Uno dei giocatori simbolo della storia rossazzurra, parliamo di Aldo Cantarutti, storica punta etnea dal 1981 al 1984 e considerato il classico numero nove da tutti quei tifosi che hanno avuto l’onore e la fortuna di vederlo giocare in campo: alto, forte, possente, un mix tra potenza ed eleganza, ricco di estro e fantasia.
Il giocatore nativo di Manzano in provincia di Udine, si è spostato un po’ per tutta la penisola, emblematico il passaggio dal Pisa al Catania avvenuto nell’estate del 1981, si tratta infatti di un passaggio decisivo per la sua carriera, poiché è proprio alle falde dell’Etna che “colui che è venuto dall’estremo nord” si confermerà divenendo di conseguenza uno dei migliori attaccanti in rossazzurro.
Con il Catania calcherà i campi della Serie B per due anni: nella stagione 1981-82 dove realizzerà 10 reti, così come il suo partner d’attacco Angelo Crialesi e nella stagione 1982-83 in cui i suoi 11 gol risulteranno essere determinanti per la promozione in Serie A degli etnei (stagione 1983-84 che vide purtroppo i rossazzurri retrocedere nuovamente in cadetteria).
Emblematico il gol in rovesciata eseguito davanti al proprio pubblico contro il Milan, gol che verrà annullato dall’arbitro Benedetti probabilmente per un presunto gioco pericoloso dell’attaccante etneo. Il pubblico si scatena in protesta e addirittura uno spettatore solitario penetra sul terreno di gioco causando addirittura la squalifica del “Cibali” per quattro giornate di Serie A e due di Coppa Italia.
“Essere tra quei volti del dipinto murale a Catania vuol dire che ho lasciato un segno, così come il Catania ha lasciato un segno in me“.
Buon compleanno, Aldo!
(Foto: Wikipedia)