La consueta riflessione del lunedì il giorno dopo la vittoria del Catania per
1-3 in casa della Turris
Quando meno te lo aspetti, il Catania sale in cattedra. Anzi, come riportato sul titolo odierno, “sale sulla torre”. Si, proprio perché a Torre del Greco, contro la squadra cui il simbolo è proprio la torretta coi suoi merli, i rossazzurri disputano una delle migliori gare della stagione. Determinazione e spirito di sacrificio gli ingredienti messi sul terreno di gioco campano e che conducono ad un successo inaspettato ma più che meritato. Dopo un periodo “poco felice”, il Catania aveva bisogno di una scossa per rimettere a debita distanza la zona pericolante. Stavolta i meriti vanno tutti a mister Baldini, che al netto delle difficoltà varie ha saputo preparare magnificamente la trasferta torrese, poi interpretata alla perfezione dai suoi ragazzi.
A dire il vero, le scelte iniziali del tecnico carrarese lasciano non poche perplessità. Una su tutte lo spostamento di Freddi Greco nel ruolo di esterno d’attacco. Pure la panchina per Russotto dopo la rete di Andria crea più di qualche titubanza. Eppure, i ragazzi in rossazzurro cancellano fin dal fischio iniziale i dubbi prepartita sciorinano una prestazione impeccabile dal primo al novantesimo minuto. In ogni reparto si è sbagliato poco o nulla. In difesa, ad esempio, con l’inserimento di Lorenzini si è avuto la sensazione di una maggior sicurezza, seppur la Turris si è presentata davvero poche volte in area di rigore.
Anche in mezzo al campo, privo del suo motorino Greco, il terzetto Simonetti-Cataldi-Rosaia ha interpretato la gara nel migliore dei modi. Un accenno particolare va fatto all’ex Piacenza giunto da poco ai piedi dell’Etna. Nonostante si giocasse una gara “maschia” contro una delle compagini più in forma del torneo, Simonetti ha mostrato grande personalità e una voglia matta di ricambiare la fiducia del suo mentore, che lo ha voluto fortemente con se in questa avventura e in campo in questa complicata trasferta. Una prestazione ineccepibile, così come i due compagni di reparto, con Cataldi che in cabina di regia sta facendo decisamente meglio del suo predecessore Maldonado.
Infine, come non soffermarsi sui due gioiellini di questo gruppo Greco e Moro. Il primo nonostante un ruolo non di sua appartenenza continua a stupire correndo come un forsennato senza fermarsi mai. Il secondo, invece, risponde alle critiche ingiuste piovute negli ultimi giorni con un gol da cineteca che sottolinea, se non fosse ancora chiaro, che la sua testa non è in Emilia ma in Sicilia e al fare sempre meglio col Catania. Ma è inesplicabile trovare un solo giocatore che non ha fatto bene. Insomma, una prestazione che non lascia scampo alla Turris di Caneo, che a fine gara riconosce la superiorità nei novanta minuti dell’avversario, e che pone il Catania dinanzi alla possibilità già sabato prossimo di fare un ulteriore balzo, quasi decisivo, verso la salvezza.
Tra cinque giorni, infatti, arriverà il Picerno al Massimino. Sarà una gara tutt’altro che facile. I lucani sono la rivelazione del campionato, ed è emblematico il 3-0 inflitto al Monopoli secondo in classifica. Bisognerà prendere con le pinze la gara, non commettendo l’errore di sottovalutare l’avversario che attualmente staziona in zona playoff. Naturalmente, il confronto con la squadra di Colucci sarà contrassegnato da quello che accadrà 24 ore prima. Venerdì 11 ci sarà l’apertura delle buste e Baldini coi suoi ragazzi, ma anche con i tifosi, scopriranno cosa spetterà al club da lì in avanti. La vittoria a Torre del Greco, così come abbiamo metaforicamente riportato nel titolo di questo editoriale, fa salire il Catania sulla torre per scorgere l’orizzonte. Un segnale forte della squadra: noi ci siamo, ma adesso bisogna capire che ne sarà di noi e dei nostri tifosi che meritano il meglio!
Fonte immagine: CalcioCatania.it