Per la rubrica Mood Ospite, risponde alle nostre domande l’amico e collega Edoardo Barbera (Il Podcast dell’Elefante). Con lui abbiamo disquisito sulle ultime vicende in casa Catania: dalle prestazioni in campo, alle questioni extra-campo. Una bella chiacchierata con tanti spunti interessanti offerti da un collega preparato e in gamba come il caro Edoardo. Buona lettura.
Edoardo, innanzitutto grazie da parte nostra per aver accettato l’invito. Come stai?
“Buongiorno ragazzi e grazie per questo nuovo invito. Io sto bene. Si va avanti dopo questo periodo di pandemia che sembra ormai scemare con il passare delle giornate. Speriamo di uscircene definitivamente dopo due anni”.
Concentriamoci inizialmente sul campo. Cosa ti ha colpito maggiormente della vittoria del Catania a Torre del Greco?
“Del Catania mi colpisce, anche se ormai non più di tanto, il fatto che mister Baldini è riuscito a creare in mezzo a tante difficoltà un gruppo che riesca a sudare la maglia domenica dopo domenica. Credo che la presenza dei tifosi domenica a Torre del Greco credo sia la prova che questa squadra non è mai stata abbandonata ne da parte del pubblico e ne da parte di un allenatore che ad oggi non sa se la sua riuscirà a completare il campionato o meno. Anche le critiche su Moro hanno avuto una pronta risposta: il ragazzo è concentrato sul Catania e domenica lo ha dimostrato”.
In Campania tra i migliori in campo c’è stato Pinto. Pensi la fine del mercato possa aver influito sulla sua prestazione molto convincente?
“Non penso abbia influito la fine del calciomercato sulla prova convincente del ragazzo a Torre del Greco. Pinto ormai lo conosciamo come giocatore. Per il Catania si è sempre sacrificato, però è sempre stato molto incostante. In questi anni, ha sfoderato prestazioni straordinarie ed altre dove il Catania sembrava con un uomo in meno”.
Spostiamoci all’extra-campo, che in questi giorni tiene banco con l’asta competitiva ormai agli sgoccioli. Quali sono le tue aspettative?
“Sinceramente non so più cosa pensare. Preferisco andarci cauto, anche perché abbiamo visto in passato cosa è successo con Tacopina. Da quando la matricola è fallita il Catania è in silenzio. L’unico a parlare è mister Baldini, ma per il discorso campo che è il suo ruolo. Questo silenzio un po’ mi preoccupa, perché comunque in passato anche in altre piazze dinanzi ad un possibile passaggio di proprietà c’è sempre qualche spiffero che esce per alimentare una discussione nella piazza positiva o negativa che possa essere. Il silenzio che c’è qui non mi sembra un buon presagio. Chiaramente spero di sbagliarmi, perché anche quando si è nominato qualcuno negli scorsi mesi, poi non abbiamo saputo più nulla”.
Valutando anche le esperienze passate, qualora all’apertura delle buste ci fosse un aggiudicatario, cosa pensi sarebbe meglio: un solo imprenditore o una cordata?
“Un solo imprenditore secondo me è meglio che una cordata. Troppe teste non portano da nessuna parte, è SIGI ne è stata un’esempio. Un solo imprenditore può gestire meglio una squadra di calcio, specialmente se avrà accanto gente competente ognuno nei propri ruoli. Io mi auguro che alla fine sia un solo imprenditore a prendere il Catania”.