Il Catania si arrende al Picerno. Terza sconfitta consecutiva tra le mura amiche, sesta stagionale al Massimino. Un record nefasto. Un finale nefasto, come quello che si è vissuto al termine della gara. Una gara strana, che il Catania non interpreta malamente, meritando probabilmente più dei zero punti conquistati al triplice fischio finale. Ma l’atmosfera che si respira sull’impianto sportivo catanese è davvero pesante, nonostante il rientro della Curva Nord. Un’atmosfera che, volente o nolente, influisce non poco sul rendimento dei rossazzurri, che danno il massimo, ma che scoraggiati da ciò che succede fuori, non riescono a riprendere lo svantaggio iniziale.
È un Catania che vede delle novità importanti, su tutte lo schieramento fin dal primo minuto di Piccolo al posto di Biondi. Il posto dello squalificato Cataldi, invece, lo prende Rosaia nelle vesti del playmaker. Tutto invariato nella retroguardia, con la sola assenza di Monteagudo. L’inizio di gara è scialbo, con le due squadre che si studiano ma che non creano grossi pericoli. L’ennesima dormita difensiva porta al gol dell’ex Reginaldo, abile a ribattere in rete. I rossazzurri ci provano in diversi frangenti: prima con Simonetti e nella ripresa soprattutto con Sipos, che ancora una volta è impreciso sotto porta. Nulla da fare, lo sforzo del Catania va vanificato, e al fischio finale le due compagini vengono avvolte da un silenzio assordante.
Proprio così, un silenzio che, tuttavia, se si è colto in pieno ogni minuzia di quei momenti, fa un fragoroso rumore. Il Picerno che non esulta per una vittoria storica, i calciatori del Catania che vanno mesti sotto la curva quasi rassegnati ad un epilogo ormai vicino, e poi lo striscione della Nord, un ringraziamento alla squadra che si estende al mister che sa quasi di fine dei giochi. Insomma, il ringraziamento per questi ragazzi non può mancare, seppur anche ieri molti limiti si sono palesati, ma la sensazione è che, al netto delle dichiarazioni di Mularoni nel post-gara, all’orizzonte s’intravedono delle nubi nerissime che non promettono nulla di buono.
Fonte immagine: CalcioCatania.it