Ritorna l’appuntamento con Tifosi Mood, la rubrica interamente dedicata ai tifosi del Catania. Oggi è con noi Denise Di Dio Romano, sostenitrice rossazzurra fin dalla tenera età grazie al padre che l’ha portata allo stadio facendola innamorare di questi colori. Con la nostra ospite abbiamo disquisito sulla sua fede per il Calcio Catania e sulle vicende tribolate che riguardano quest’ultimo.
Denise, innanzitutto ti ringraziamo per aver accettato il nostro invito per parlare del Catania. Come stai?
“Ciao ragazzi, grazie a voi per l’invito. Sto bene, spero anche il popolo rossazzurro”.
Ci racconti del tuo legame con il Catania: da quanto tempo segui i colori rossazzurri? Quali sono i ricordi più belli che custodisci e quelli meno belli che fatichi a tenere in mente?
“Sono tifosa fin da piccolina. È una passione trasmessa da mio nonno e mio padre. Ho tantissimi ricordi legati al Catania: tra quelli belli c’è sicuramente la promozione in Serie A, il 28 Maggio 2006. Sarò scontata, ma quando penso a quel giorno mi viene la pelle d’oca. Ho ancora vividi i ricordi dei festeggiamenti insieme alla mia famiglia e le lacrime di gioia. Anche la vittoria del Catania contro l’Inter e stranamente, tra le tante trasferte fatte, un ricordo bello è la vittoria a Messina nel 2017, quando vincemmo 2-1 sotto la pioggia. I ricordi meno belli, invece, sono le retrocessioni dalla A alla B per poi finire in serie C. Quei giorni piangevo come una bambina”.
Da grande tifosa quale sei, immaginiamo non hai preso bene la notizia del fallimento dello scorso 22 dicembre. Da cosa e da chi ti sei sentita maggiormente delusa?
“Il 22 Dicembre era il compleanno di mio padre, vi lascio immaginare. Mi sento delusa un po’ da tutti, a partire da Pulvirenti fino alla Sigi, che non ho mai creduto fosse la soluzione per il Catania. Avrei voluto qualcuno davvero interessato e non solamente per far parlare di se”.
Guardando al presente ed al futuro, invece, che idea ti stai facendo sulla vicenda della cessione del titolo sportivo? Ritieni Benedetto Mancini l’imprenditore adatto per rilanciare il Catania? O sarebbe meglio ripartire da zero?
“A mio avviso era meglio ripartire proprio da zero. La vicenda si è prolungata troppo e abbiamo sentito un milione di chiacchiere. Il Catania è storia, il Catania ha bisogno di certezze. Su Benedetto Mancini le recensioni sono tutte negative, non so cosa pensare. Certo, è anche vero che non abbiamo più nulla da perdere. Quindi, staremo a vedere”.
Se dovessi indicare tre persone che hanno fatto bene in questi ultimi anni, chi indicheresti? E, allo stesso tempo, le tre persone che, invece, ti hanno delusa più di tutti?
“Allora, ti direi subito Francesco Baldini, uno dei pochi allenatori passati da Catania con gli attributi, andando contro la società per amore di noi tifosi. Come giocatori, invece, devo ammettere che Tommaso Silvestri è stato il nostro beniamino, così come lo è adesso Luca Moro. Mi ha deluso l’avvocato Giovanni Ferraù, mentre i giocatori di cui ho meno nostalgia sono: Bastianoni, Ercolani e Maldonado, ma soprattutto Maks Barisic”.