Coautore per i due progetti volume “Tutto il Catania minuto per minuto” e “Il rosso e l’azzurro. Catania, novant’anni di una maglia“.
Appartenente a due comitati: uno che ha contribuito alla creazione del murales sulle mura perimetrali dello stadio con tutte le vecchie glorie rossazzurre, e uno per le ricerche storiche su Geza Kertesz.
Per Catania Mood, in un momento così delicato della storia rossazzurra, è un immenso piacere intervistare l’amico e tifoso Filippo Solarino.
Filippo, grazie per aver accettato l’invito della nostra redazione. Come stai?
“Ciao, sto bene per come si può stare bene in un momento difficile generale come quello che stiamo tutti attraversando”.
Catania tra campo e ed extra-campo: cosa ti aspetti dalla trasferta di Vibo e cosa dalla giornata di martedì 15?
“Dai ragazzi non possiamo pretendere di più, quindi mi aspetto che confermino il grande impegno messo sino ad oggi, nonostante tutto remi contro di loro. Dal 15 marzo, invece, non mi aspetto miracoli, ma mi auguro di essere smentito”.
Nelle scorse ore è circolata una notizia riguardante un possibile approdo ai piedi dell’Etna del direttore Giorgio Perinetti. Tra conferme e smentite, qual è il tuo parere?
“Perinetti credo che abbia già smentito, altro non aggiungo se non che è l’ennesimo caso che ci mostra un giornalismo catanese depistante ed inadeguato”.
Nonostante le smentite di Benedetto Mancini, parrebbe notizia non infondata la presenza di qualche ex socio SIGI nel progetto dell’imprenditore romano. Secondo te è possibile?
“Ho già espresso il mio modestissimo parere sulla SIGI, ritengo che debba essere un discorso chiuso per non offendere l’intelligenza di chi crede in un futuro migliore per Catania calcistica”.
A poco più di 72 ore dal giorno fatidico, qual è, attualmente, lo scenario che reputi maggiormente concretizzabile? E quale quello che ti desta maggiori preoccupazioni?
“Già da febbraio mi sono fatto una ragione, comprendendo che il momento storico generale e la crisi economica di questa città abbiano creato il peggiore scenario possibile per la salvezza del Catania. La crisi della società si è inserita in un momento di scarso appeal del calcio italiano in generale per gli investitori, cosa che si può vedere anche nel massimo campionato. Oggi la serie C non interessa più a nessuno, se non a fasce di tifosi sempre più esigue, come ci insegna anche il caso di Palermo. In generale credo che anche in una eventuale ripartenza dalla D non ci sarebbe nessuna fila di investitori. Quindi il Catania va salvato ora, come e con che attori non lo so”.