Il nostro editoriale del lunedì mattina: Catania non sceso in campo…Mancini si!
Il Catania non è sceso in campo nell’ultimo turno di campionato. Il Taranto, che avrebbe dovuto affrontare i rossazzurri al Massimino, è falcidiato dal Covid-19. Riposo forzato quindi per i ragazzi di Baldini, che da qui a fine stagione saranno attesi da un vero tour de force.
Con il Catania fuori dalla scena, le luci della ribalta sono state tutte per Benedetto Mancini. L’imprenditore romano, infatti, nella giornata di sabato si è recato presso lo studio del notaio Andrea Grasso per firmare l’ormai notorio rogito per l’acquisizione effettiva del ramo d’azienda sportivo del Calcio Catania.
Tuttavia, la firma non è stata apposta nemmeno in quell’occasione, con l’imprenditore capitolino che a fine incontro ha spiegato le motivazione del perché la sottoscrizione, e quindi l’epilogo di questa strana vicenda, non è stato raggiunta. Onestamente, l’ennesimo passaggio ambiguo della querelle Mancini-Catania.
Se è stata depositata la somma di 375 mila euro in assegni circolari, cioè quella richiesta dal bando dopo il deposito cauzionale, non è stata portata a termine l’altra parte del compito, ovvero mettere la firma sull’atto che spalancherebbe ai tifosi del Catania una nuova parentesi, seppur parecchio nebulosa.
La sensazione è che il Sig. Mancini, ogni volta che è chiamato a concludere uno step, non lo riesca mai a fare, perlomeno senza patemi d’animo. È stato così fin dal suo approdo ai piedi dell’Etna. Di certo non il modo migliore per conquistare la fiducia di una tifoseria estremamente oltraggiata da anni ed anni di prese in giro. Speriamo possa esserci maggior chiarezza e più concretezza!
Fonte immagine: La Sicilia