Da: “Si tratta di un rogito molto complesso, qui non stiamo acquistando un appartamento o un garage!” a “Stiamo sistemando alcuni particolari, un giorno di differenza non sposta nulla, non è niente di grave!”.
Invece, nel momento della verità, la spavalderia di Benedetto Mancini è venuta meno. Niente rogito entro la scadenza fissata dal Tribunale, niente nuova presidenza e nuova era. Il futuro del Catania resta appeso a un filo nell’immediatezza. Le speranze che il foro etneo possa prorogare ulteriormente l’esercizio provvisorio restano comunque elevate data la rilevanza sociale e, aggiungeremmo noi, sportiva: falsare un intero campionato per non disputare le rimanenti quattro gare in una fase così delicata in cui vengono emessi verdetti a tutte le latitudini della classifica, sarebbe deleterio.
Intanto però registriamo l’ennesimo ghiribizzo di Benedetto Mancini dopo Rieti e Latina: covare un sogno economicamente irrealizzabile, quello di presiedere una società, con un pizzico di malsano egocentrismo. Finora tale si è rivelato il progetto dell’imprenditore romano: un capriccio, un gioco pericoloso con 1 milione di tifosi rossazzurri spostati come pedine come nel gioco dell’oca.
(fonte foto: tuttocampo.it)