I tre curatori fallimentari, i dottori commercialisti Giucastro e D’Arrigo, già componenti del collegio di Ctu nominato dal Tribunale fallimentare, e l’avvocato Basile, incaricati da mesi a gestire l’esercizio provvisorio del Calcio Catania, ieri hanno incontrato il Giudice delegato dal Tribunale etneo, il dottor Ciraolo.
Oggi si incontreranno nuovamente e, in giornata, è atteso il provvedimento del Tribunale dopo la camera consiliare della sezione fallimentare. Benedetto Mancini ha versato finora 325mila euro di cui: 125mila come caparra, il 25% del toltale richiesto dal bando d’asta competitiva (500mila euro) di cui è aggiudicatario e 200mila con assegno circolare datato 5 aprile anche se la scadenza fissata dal Tribunale era il 4 aprile.
Il foro etneo dovrà prendere una decisione definitiva oggi: attendere l’ultima rata di 175mila euro e concedere al sig. Mancini la presidenza oppure dichiararlo inadempiente e bloccare definitivamente la transazione che dovrebbe portare la società da egli stesso fondata, Fc Catania 1946, a rilevare il ramo sportivo d’azienda del fallito Calcio Catania 1946 in data 22 dicembre 2021.
In caso di “stop”, il Tribunale dovrà pronunciarsi anche sulla possibilità di prosieguo del campionato per il Catania, economicamente possibile grazie ai 125mila euro versati da Mancini e agli incassi del botteghino con Latina, Taranto e Messina all’ultima giornata, sufficienti per garantire l’ordinaria amministrazione (costi delle trasferte in particolare) ed evitare di falsare il campionato mettendo in difficoltà Federcalcio e Lega Pro.
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