Partiamo da un presupposto che ci piace: abbiamo smesso si corredare con foto del Palazzo di Giustizia di Catania i nostri pezzi ed è già un bel segnale. Basta Tribunale, basta scartoffie, servirà ancora un po’ di tempo agli avventori giuristi ed economisti per riporre in un cassetto i faldoni giuridici e le nozioni di contabilità, poi finalmente sarà solo calcio.
Non amiamo particolarmente “parlare del nulla” ma se abbiamo notizie di prima mano e indiscrezioni ci sembra opportuno condividerle coi nostri lettori sperando da questo lotto escano fuori quanto prima delle certezze.
1. Il nome di Riccardo Gaucci resta “caldo”: l’ex patron del Catania, tra 2000 e 2004, ha la bocca cucita ma non ha negato un forte interesse per il nuovo Catania: resta da capire se correrebbe da solo o se è alla ricerca di partners forti.
2. La cordata del Nord Italia di cui si parla non solo esiste davvero ma ha avuto interlocuzioni con l’amministrazione comunale, incluso il vice-sindaco facente funzione, Roberto Bonaccorsi, che assegnerà il titolo sportivo quando la FIGC risponderà alla PEC inviata dal Comune di Catania.
3. Ci sarebbero anche un imprenditore locale, già attivo in ambito sportivo anche se non prettamente calcistico, che starebbe sondando la possibilità di formare una società previo ingresso di altri soci forti.
4. L’azionariato popolare firmato Ferro-Monforte-Luigi Pulvirenti di cui vi abbiamo parlato nel precedente articolo, che affiancherebbe senza ruoli di rappresentanza la cordata che si assumerà l’onere e l’onore di investire per costituire il nuovo Calcio Catania.
(Fonte immagine: Giornale di Sicilia)