Sono trascorsi 20 giorni dalla scomparsa del Catania e, per il momento, di certezze ne abbiamo raccolte poche o nulla.
Il 18 maggio potrebbe rivelarsi data importante per il futuro dei colori rossazzurri: la FIGC dovrebbe pronunciarsi sull’assegnazione del titolo sportivo al sindaco facente funzione, Roberto Bonaccorsi. La PEC con relativa richiesta, come arcinoto, era stata inviata nei giorni scorsi dalla Giunta comunale nella speranza che i tempi di rosposta fossero più celeri.
Capitolo acquirenti: il nulla cosmico. Parliamo di certezze, non di manifestazioni di interesse, quelle ci sono state e ci saranno ma per il momento non trapelano certezze e, aggiungeremmo, senza la certezza della categoria chi investirebbe prima del 18 maggio sul club?
Questa fase di stasi, movimentata solo dalle iniziative popolari, era fisiologica e, pertanto, inevitabile. Ma il risveglio della città dal torpore dell’immobilismo, in tal caso ci riferiamo alle istituzioni ma anche a parte della tifoseria che non muove un dito, critica le iniziative altrui e non è capace di prendere posizione e farsi sentire, deve finire. Riprendiamoci il Catania. attivandoci personalmente, tutti, nessuno escluso. Cantare in Curva era facile quando si batteva l’Inter del triplete 3-1; cantare, fuori dallo stadio, l’amore per il Catania in questa fase storica nefasta è quanto mai d’obbligo.
Stringiamoci attorno alle nostre sciarpe, ai nostri gargliardetti, agli stendardi, alle foto che ci ritraggono felici con amici e parenti che non ci sono più. Il nostro Catania è anche e soprattutto il Catania di chi è stato. Non dimentichiamolo.
(Fonte immagine: Mediagol.it)