Ha vinto il premio “Milano Finanza Legal Award 2022”, quale miglior esperto dell’anno specializzato in Diritto sportivo in Italia. Catania Mood si affida alla professionalità e serietà dell’avvocato Mattia Grassani, per avere un quadro più logico di ciò che spetta ai tifosi del Catania nelle prossime settimane, in vista della probabile iscrizione al prossimo campionato di Serie D 2022/23.
Buona lettura.
Ormai da diverse settimane il Catania è fuori dal campionato di Serie C. Lei ritiene si poteva fare qualcosa in più per evitare un’umiliazione così grande alla piazza catanese?
“Onestamente penso che la Curatela abbia fatto il massimo, ottenendo diverse proroghe dal Tribunale per l’assegnazione dell’azienda sportiva e fissando, da ultimo, condizioni assolutamente ragionevoli perché l’attività del club potesse proseguire. La sorpresa, piuttosto, è stata rappresentata dal fatto che una piazza di grande tradizione e passione come Catania non abbia destato l’interesse di grandi imprenditori, nazionali e locali”.
Considerando che il Catania non ha concluso la stagione con l’esclusione dal campionato, pensa possano esserci problemi per la eventuale iscrizione al campionato di Serie D 2022/23?
“Vista l’esperienza, identica, nella città di Modena nel 2018, con un club escluso a novembre 2017 dal campionato di Serie C e la nuova compagine, indicata dall’Amministrazione Comunale, ammessa alla massima categoria dilettantistica credo che, sussistendo le condizioni previste dall’art. 52, comma 10, NOIF, e quindi una nuova società interessata che presenti i requisiti minimi previsti dalla FIGC, non ci saranno problemi per l’ammissione al campionato di Serie D. Mi auguro anzi che si possa ripetere il percorso dei canarini emiliani, recentemente neopromossi in Serie B”.
Colui, o coloro, che deciderà o decideranno di avviare un progetto calcistico a Catania, avranno secondo lei la possibilità di poter acquistare Torre del Grifo avviando contatti con il Credito Sportivo?
“Certamente sì, mi sembra l’ipotesi più naturale e lineare da percorrere, che restituirebbe al calcio catanese la propria casa. La trattativa dovrà intavolarsi con la Curatela che, tuttavia, credo non avrà atteggiamenti di chiusura verso il nuovo club rappresentativo di Catania, purché solido e credibile”.
La Cavese lo scorso anno ha dovuto pagare 500 mila euro per l’iscrizione in Serie D. Il doppio, invece, ha dovuto corrispondere il Palermo. Secondo lei, il Catania quanto dovrà mettere sul piatto per poter procedere con l’iscrizione?
“Ritengo che l’importo quantificato dalla FIGC possa consistere in una cifra compresa tra le due che Lei ha indicato. Dal 2019 la FIGC non si limita a richiedere, per tutti, il medesimo importo, ma opera diversificazioni sulla base della città interessata. Più è importante la città, più richiede soggetti affidabili, più è l’attenzione della Federazione ad affidare titoli sportivi prestigiosi in mani sicure. Non va dimenticata, poi, la ripartenza dalla Serie D del Bari che seguii professionalmente nel 2018. Il progetto rappresentò un modello virtuoso di investimento perché con 150.000,00 Euro il Gruppo De Laurentiis poté iscriversi alla quarta serie e fare investimenti mirati sino alla Serie B attuale”.
In questi giorni si sta tanto parlando di azionariato popolare. Crede le tempistiche siano quelle giuste, considerando che ancora non è stata avviata la procedura comparativa? Pensa che la città catanese, costellata da mille difficoltà, sia effettivamente pronta?
“Onestamente non credo moltissimo in questi strumenti che, nel nostro paese, non incontrano una disciplina a livello normativo e regolamentare, come invece accade in Spagna e Germania e, per la verità, non hanno prodotto grandi risultati nelle rarissime ipotesi in cui sono stati utilizzati. Di certo potrebbe rappresentare un valore aggiunto la presenza, nel Consiglio di Amministrazione o nella compagine sociale, di soggetti espressione del territorio che possano salvaguardare la tradizione sportiva della città e, al contempo, essere ‘testimoni’ della buona gestione da parte di coloro che avranno l’onore, ma anche l’onere, di rappresentare Catania nel calcio nazionale”.
Fonte immagine: CasaNapoli.net