Ancora quindici giorni e il Catania scoprirà il suo destino, perlomeno la categoria dove andrà a finire. Aleggiano pochi dubbi sul fatto che questa possa essere la quarta serie del campionato italiano di calcio, ovvero la Serie D. Un torneo che, chiaramente, dovrà, a quel punto, vedere il Catania recitare il ruolo del protagonista. Non potrebbe essere altrimenti. Naturalmente, bisognerà capire per prima cosa chi sarà il gruppo o l’imprenditore che si aggiudicherà il nuovo Catania, ma è chiaro che, sia la caratura sarà media, sia sarà grande, in Serie D il Catania dovrà vincere a mani basse.
Eppure, forse travolti da un’onta di pessimismo che li ha letteralmente avvolti in questi ultimi anni, addetti ai lavori, stampa e tifoseria, in gran parte non è d’accordo.
Francamente, pensare che il Catania possa fare fatica così come avvenuto ultimamente in Serie C anche nei dilettanti, pare esagerazione pura. Anzi, così come scritto nel titolo di questo articolo, illogica irrazionalità.
Lo scrivo, usando eccezionalmente la prima persona, perché non sono io a pensarlo (effettivamente lo penso), ma perché così come spesso accade, a venire in supporto sono i numeri e le statistiche passate.
Facendo un’accurata ricerca, infatti, salta subito all’occhio un dato inconfutabile: forse puoi fare a meno di un portafoglio strapieno di soldi, ma se sei in possesso delle giuste competenze, delle giuste professionalità e della giusta serietà, la Serie D non puoi non vincerla. Sarebbe più difficile arrivare secondi anziché arrivare primi.
Negli ultimi vent’anni, ad esempio, su 17 società calcistiche che hanno avuto pressappoco la stessa sorte del Catania, con fallimento ed esclusione dal rispettivo campionato di appartenenza, ben 14 sono risalite immediatamente. Soltanto in tre hanno steccato, ed una di queste tre è comunque andata in Serie C grazie alla mancata iscrizione della squadra che l’aveva preceduta in classifica. Un’altra ragione per pensare che la D, anche nel peggiore dei casi, la vinci comunque.
Per rendere l’idea, riportiamo, dati Wikipedia, tutti i 17 casi di cui testé ho scritto:
2002/03: Il Ravenna fallisce nel 2001. Riparte dall’Eccellenza, ottenendo due promozioni consecutive e ritornano tra i professionisti nel giro di due soli anni.
2005/06: Il Varese viene escluso dal campionato di Serie C2 per inadempienze. Così come il Ravenna, riparte dall’Eccellenza e, arrivato in Serie D, viene promosso al primo tentativo.
2007/08: Prima delle tre squadre che non è riuscita nella risalita immediata, ovvero il Como, che impiega tre stagioni per arrivare in Lega Pro.
2007/08: A causa del sopraggiunto fallimento societario, l’A.S. Cosenza Calcio S.p.A. non viene iscritta al campionato di Serie D. Il Rende Calcio assume la denominazione di Fortitudo Cosenza e cambia i propri colori sociali in rosso e blu. Qui, quindi, avviene una fusione, ma a prescindere da ciò resta il fatto che i calabresi al primo tentativo partendo dalla D, centrano al primo colpo la promozione in Lega Pro.
2008/09: Parliamo della Lucchese adesso. La società viene esclusa, tentando una estrema ripartenza in Terza Categoria, ma viene dichiarata fallita il 18 novembre e successivamente radiata il 10 dicembre 2008 dalla FIGC. Il sindaco di Lucca fonda la nuova società denominata Sporting Lucchese S.r.l. che viene ammessa dalla FIGC a disputare in sovrannumero la Serie D per i pregressi meriti sportivi. Anno successivo promossa in Lega Pro.
2008/09: Il Pisa Calcio viene escluso dai professionisti dalla CO.VI.SOC. per dissesto patrimoniale e viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa 1909 in soprannumero in Serie D. Anno successivo vince il girone e va in Lega Pro al primo tentativo.
2010/11: Il Mantova fallisce dopo gli anni migliori vissuti proprio a lottare col Catania sognando la A. Nell’estate, un nuovo sodalizio cittadino riparte per meriti sportivi dal campionato di Serie D con la denominazione di Mantova Football Club. Al primo anno in Serie D e promozione immediata in Lega Pro.
2011/12: La Salernitana fallisce. A seguito del fallimento del club avvenuto al termine della stagione, viene fondato il Salerno Calcio che aderisce all’art. 52.10 NOIF e viene iscritto in Serie D. Anno successivo subito promossa in Lega Pro.
2014/15: Fallisce il Padova. La società per fallimento societario non si iscrive ai campionati.[53] Nel frattempo, viene costituita una nuova società denominata Società Sportiva Dilettantistica Biancoscudati Padova che viene ammessa in Serie D in soprannumero sulla base della tradizione sportiva cittadina. Anno successivo promossa al primo tentativo in Lega Pro.
2014/15: Fallisce il Siena. L’Associazione Calcio Siena non si iscrive al campionato, subisce la revoca dell’affiliazione alla FIGC e viene dichiarata fallita per dissesto finanziario. Nel frattempo, viene fondata la nuova società Robur Siena Società Sportiva Dilettantistica, ammessa in sovrannumero in Serie D in quanto erede della tradizione sportiva del precedente sodalizio. Anno successivo promossa al primo tentativo in Lega Pro.
2015/16: Fallimento del Venezia. Al termine della stagione, il sodalizio non si iscrive al campionato successivo e il successivo 21 luglio, viene costituita una nuova società denominata Venezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica, cui viene riconosciuta la tradizione sportiva e che si affilia alla LND. Anno successivo subito promosso in Lega Pro al primo tentativo.
2015/16: Fallimento Parma. Ventesimo in Serie A. Retrocesso in Serie B e successivamente non iscritto. Il sodalizio, dichiarato fallito il 19 marzo, subisce la revoca dell’affiliazione dalla FIGC. La FIGC affilia la neonata Società Sportiva Dilettantistica Parma Calcio 1913 e la iscrive in sovrannumero al campionato di Serie D. Al primo tentativo è subito promozione in Lega Pro.
2016/17: Fallimento del Monza. Il Tribunale di Monza decreta il fallimento dell’A.C. Monza Brianza 1912 che viene successivamente estromessa dal calcio professionistico italiano. Il marchio viene rilevato all’asta fallimentare da Nicola Colombo, che fonda la Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912 a r.l. La F.I.G.C., il 31 luglio affilia la neonata società e la iscrive alla Serie D in base alle NOIF. I brianzoli impiegheranno due anni per ritornare tra i professionisti, quindi secondo caso in cui una società non è riuscita a venire su al primo tentativo.
2018/19: Fallisce l’Avellino. A seguito dell’esclusione della società dal campionato di Serie B, viene fondato il Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica che riparte in soprannumero dal campionato di Serie D. Promozione in Serie D al primo tentativo.
2018/19: Fallisce il Bari. Il Football Club Bari 1908, a causa della mancata ricapitalizzazione, viene estromesso dal campionato di Serie B e in seguito fallisce. Il 9 agosto 2018 – La Società Sportiva Calcio Bari Società Sportiva Dilettantistica viene ammessa dalla FIGC in soprannumero al campionato di Serie D. Promozione in Serie C al primo tentativo.
2019/20: Fallisce il Foggia. Al termine del campionato, il Foggia Calcio S.r.l. non si iscrive alla Serie C, la FIGC delibera lo scioglimento della società e lo svincolo di tutti i giocatori. Nell’estate, viene fondato il Calcio Foggia 1920 Società Sportiva Dilettantistica che si iscrive al campionato di Serie D proseguendo la tradizione sportiva della città pugliese. Arriva secondo l’anno successivo fallendo la promozione in C che arriva ugualmente per la mancata iscrizione del Bitonto.
2019/20: Il Palermo fallisce. La società viene esclusa dai campionati professionistici a causa di inadempienze finanziarie. Si costituisce il Palermo Società Sportiva Dilettantistica che viene ammesso al campionato successivo di Serie D. Promozione immediata l’anno successivo.
Insomma, tutto questo schema sintetico per far comprendere che chi parla di Serie D difficile da vincere, onestamente, dice o scrive una grossa eresia. La Serie D è un campionato che, come già scritto sopra, se affrontata con le competenze giuste, la si vince senza se e senza ma. Il resto, sono solo tentativi di continuare a far passare il Catania per una squadra, con tutto il rispetto possibile, come un paesello qualsiasi, un po’ come avvenuto già in questi ultimi anni di Serie C, dove persino un posizionamento a metà classifica veniva quasi quasi visto come un successo.
Fonte immagine: Il Reggino