Giusti i tempi stabiliti dalla FIGC, perplessità sulla staticità del Comune
Fare chiarezza è fondamentale, soprattutto adesso. Negli scorsi giorni, infatti, si è creato un bailamme totale, che non aiuta affatto. Sulla labirintica questione relativa alla pubblicazione della manifestazione d’interesse, è sorto un misunderstanding poco simpatico. Si è sostenuto e si continua a sostenere che quest’ultima doveva giungere una volta a conoscenza della categoria di militanza del nuovo Catania. Niente di più errato. Giuste le tempistiche della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che si esprimerà tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, nonostante il disappunto di una parte di piazza probabilmente non avvezza a certe dinamiche. A non persuadere, tuttavia, è la flemma dell’amministrazione comunale, onestamente non nuova.
Anticipare i tempi per non avere brutte sorprese in estate: messaggio recepito?
L’esclusione del Catania dallo scorso campionato, seppur ha rappresentato una pagina nerissima, poteva, paradossalmente, avere degli aspetti positivi. Per la precisione, un aspetto: anticipare i tempi. Pubblicare la manifestazione d’interesse un mese prima, anziché a fine maggio, avrebbe cambiato poco al Comune, ma forse, usiamo il condizionale, avrebbe cambiato molto per il futuro del calcio catanese. Siamo convinti che, maggior tempo a disposizione, poteva permettere un maggior coinvolgimento di possibili imprenditori interessati. Fare tutto a rilento, crediamo sia la mossa meno intelligente, anche perché non è facile riuscire nell’intento, a maggior ragione se il tempo sia davvero ristretto. A Bari, a Modena, a Palermo, esisteva già almeno un interessato certo, non apparente. Qui non vi è traccia alcuna.
Stando alle parole del Presidente della LND Sicilia, Sandro Morgana, seppur l’interesse della Federazione è quello di assegnare al Catania la Serie D per il blasone e valore della piazza, se non si riuscirà ad attrarre imprenditori abbienti e soprattutto seri, il rischio è quello di perdere pure la possibilità di partecipare alla quarta categoria del calcio italiano, e ciò rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo morale ad una piazza già sopraffatta.
Fonte immagine: Giornale di Sicilia