Il countdown è inesorabilmente iniziato. La data del 18 giugno è fin troppo impressa nella mente dei tifosi rossazzurri, offuscata da false promesse di matrice sigista e farneticazioni col sorriso di romane origini. Catania attende il nome della nuova proprietà o del padrone vecchio stampo pronto a polarizzare risorse e progetti sportivi che non includano solo la Prima Squadra ma, immancabilmente, settore giovanile, Calcio Femminile e, laddove possibile pur se non nell’immediato, il riassorbimento di Torre del Grifo.
Dai tempi della trattativa di Tacopina abbiamo finto di essere tutti (noi per primi) esperti di economia e giurisprudenza sportiva. In realtà, trattasi di un campo assai ostico, paragonabile all’attuale stato del manto erboso del “Massimino” e la voglia di narrare di produzioni documentali e scartoffie, in tutta sincerità, non l’abbiamo mai avuta.
Perciò, il calcio giocato che non ci apparterrà ancora di qui a due mesi e mezzo circa, deve tornare a brillare come non mai. La categoria è un’inezia, e questo lo sa bene il tifoso del Catania, mono-passionale, se ci consentite il neologismo, che ama i colori rossazzurri incurante di chi palleggia nel pre-partita sotto la Curva: che sia Lionel Messi o Agatino Falsaperla, è un dettaglio di pochissimo conto che non ci riguarda affatto. Per tutto il resto vi invitiamo a sbavare dinanzi alle prodezze di giocatori strisciati.
RIPARTIRE DA POCHE MA SOLIDE CERTEZZE
Chiunque segga su quella poltrona, croce e delizia degli ultimi sedici anni di storia rossazzurra, non dovrà in alcun modo intrattenere rapporti diretti, indiretti o “consiliari” con ex soci SIGI, ammettendo che la manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune escluda a priori dirigenti del fallito Calcio Catania. Chi si presenterà al cospetto di Comune e, soprattutto, FIGC, dovrà presentare ampie garanzie di solidità economica e liquidità nel medio periodo (un piano quadriennale rappresenterebbe una base imprescindibile per riassettare in toto la macchina Calcio Catania). E poi le competenze: gli errori si pagano! La nuova dirigenza dovrà circondarsi di coloro che a Catania definiamo “gente di palluni”, ossia personale qualificato che bazzica nel mondo del calcio da decenni, senza improvvisazione, dal magazziniere all’addetto stampa, dal team manager al direttore sportivo, dallo staff tecnico a elementi che siederanno nel CdA.
La garanzia fornita dal comitato “Catania Rossazzurra”, “promotrice di iniziative volte a consentire il coinvolgimento della tifoseria anche nella partecipazione minoritaria del capitale sociale del “Nuovo Catania” attraverso quote di valore minimale e nel rispetto esclusivo delle forme di legge”, come si legge nel comunicato ufficiale dell’Associazione, rappresenta un tassello che potrebbe rivelarsi funzionale al progetto di rilancio più di quanto siamo in grado di immaginare allo stato attuale. La FIGC, inoltre, vede di buon occhio questa forma di azionariato popolare e ciò potrebbe rappresentare un surplus di rispetto e valorizzazione dell’immagine a livello nazionale man mano che il nuovo Catania guadagnerà posizioni e categorie.
Insomma, gli ingredienti per fare bene nella nona città d’Italia nonché sesta area metropolitana d’Italia ci sono tutti: ora, se non siete ciechi, inviate una PEC e godetevi lo spettacolo.
(Fonte immagine: Giornale di Sicilia)