Il Catania inizierà immancabilmente, dalla preparazione ma, a giudicare dalle prime mosse della nuova proprietà parimenti dalla…programmazione. Il nuovo mister sarà Giovanni Ferraro, ex Giugliano, capace di condurre i campani (una cittadina grande quanto Siracusa, primo comune d’Italia non capoluogo per numero di abitanti, oltre 123mila), dalla Serie D alla Lega Pro. Professionisti abituati a piazze esigenti e calorose.
Programmazione significa anche creare il giusto mix di giovani ed esperti, sotto l’egida di un direttore sportivo che conosce a menadito la categoria (Antonello Laneri), un direttore generale che dal bagaglio culturale e sportivo invidiabile (Luca Carra), un supervisore dal duplice ruolo di vicepresidente e amministratore delegato (Vincenzo Grella), con esperienza da calciatore in Serie A e in Nazionale australiana, capace negli anni di intrattenere relazioni con club blasonati che torneranno utili nell’immediato e nel futuro.
Ma non solo. Il Giugliano ha vinto anche grazie al prezioso apporto di Gaetano Toto, che sarà il nuovo preparatore atletico del Catania, fortemente voluto da mister Ferraro che non aveva alcuna intenzione di separarsene. Si parla sempre troppo poco del preparatore cioè colui che consente attraverso una tabella stilata con professionalità e creatività superiore rispetto ai colleghi di minimizzare gli infortuni di natura muscolare e permettere ai propri calciatori di correre con una marcia in più rispetto agli avversari.
Se il Giugliano (75p.) ha vinto lo scorso campionato con due giornate d’anticipo con 9 punti di vantaggio sulle inseguitrici Team Nuova Floridia e Torres (66p.), col miglior attacco (63 GF) e la seconda miglior difesa (24 GS), oltre a essere finalista dello scudetto di Serie D, il merito va anche a chi ha permesso alla squadra di correre fino all’ultimo minuto dell’ultima partita, più degli altri.