Il passar del tempo sbiadisce, ingiallisce. Ciccio Lodi indossava la 10 del Catania, correva l’anno 2013. Il negozio di ferramenta e idraulica sito in Picanello, con un distinto signore dietro al bancone a servire i clienti espone ancora quel calendario, in bella mostra, a distanza di nove anni, come un cimelio intoccabile, come se il tempo si fosse fermato alla Serie A, a quel momento magico lungo otto stagioni.
Lodi, oggi, è ancora lì: sulla pagina Facebook di Catania SSD i colori sono sgargianti, s’illuminano di presente, offrono speranze a coloro che, gli anni, vorrebbero invertirli. Prima di partire, il tifoso emigrato che entra per fare la copia di una chiave che utilizzerà solo una volta tornato a Catania, si lascia avvolgere da questo abbraccio quasi decennale: rossazzurri in Serie A, quel tifoso occupava il solito posto in Curva e la partenza gli aveva appena sfiorato la mente a intermittenza, solleticandone la fantasia prima di rispedirla nel dimenticatoio.
In onore dei molti tifosi del Catania residenti al Nord Italia o all’estero, abbiamo creato la rubrica “Catanesi al Nord”, un modo per esorcizzare la lontananza, accorciare le distanze spaziali viaggiando sul binario del cuore, dove risiedono i sentimenti puri di ogni appassionato rossazzurro. La perenne arretratezza del Mezzogiorno, le latitanti opportunità, hanno costretto tanti catanesi doc a lasciare la città, sostituendo al solletico un’insopportabile orticaria.
Catania vive di passioni, di colori, di odori intensi come la spuma del mare e pungenti come gli acquazzoni estivi. Ha bisogno di forza, ha bisogno della sintonizzazione telepatica dei catanesi volati via verso tutti quei cieli grigi. Lo stadio “Angelo Massimino”, che auspichiamo sia colmo in ogni ordine di posto alla domenica, conserverà sempre degli spazi vuoti, invisibili, tra una poltroncina e l’altra.
Con la mente e con il cuore, con la sciarpa al collo o avvolgendo PC, tablet e TV, con la birra in mano o con la coca cola, nell’appartamento al secondo piano proprio sotto i coniugi Visentin, o di fronte allo studio del geometra Ambrogio Brambilla o a due passi dal ristorante Ebbelwoi Unser di Francoforte sul Meno o, ancora, alle spalle dello Starbucks di Country Hall, decine di migliaia di catanesi saranno interconnessi tra loro, interconnessi con i 20mila del “Massimino” e, a loro volta, con gli undici rossazzurri in campo, magnetizzandoli, anestetizzando gli avversari, infine, contribuendo alla vittoria.
Catania piange ogni volta che una sorella o un fratello rossazzurri spiccano il volo per andare lontano da questo magico marasma. Ma la fede non ha categoria, non conosce regione né Paese. Ti viene dietro come un cane devoto, non t’abbandona, abbaia solo se ti sfugge per un attimo che alle 15:00 c’è la partita, ma non morde perché non c’è pericolo: il Catania non te lo dimenticherai mai.
Let’s go Liotru! Let’s go catanesi al nord!