Da Catania. Ma anche da Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Lazio, Germania, Inghilterra, Scozia, Stati Uniti, Australia ecc. I 6.040 abbonati, senz’altro in incremento mentre vi scriviamo, non provengono solo dalla nostra amata città.
C’è chi si è abbonato per colmare la distanza geografica inanellando una serie di cuori rossazzurri che attraverseranno l’autostrada del sole, i valichi, La Manica, glin oceani, ogni domenica, ogni qualvolta i nostri beniamini scenderanno in campo allo stadio “Angelo Massimino”. Il Catania è dei catanesi e i catanesi sono sparsi per il mondo: molti degli abbonati “fuori sede” probabilmente non riusciranno ad assistere a una sola partita ma quel tagliando è già storia e tra 10-20-30 anni, il possessore che viveva o vive ancora all’estero o in alta Italia potrà sventolarlo con orgoglio e dire “io c’ero” anche se fisicamente non occupava la fila e il posto che campeggiavano sull’abbonamento 2022/23.
“Esserci” significa anche amare in doloroso silenzio. L’unico amore a distanza che funzioni è quello che nutriamo verso il nostro Catania: non possiamo telefonare, fare videochiamate o whatsappare ma possiamo alimentare la nostra passione attraverso quel pensiero costante che si fa elefante, che si colora di un manto verde, che risuona come un coro avvolgente, che se chiudiamo gli occhi vediamo fluttuare bandiere, stendardi e sciarpe ondeggianti che formano la Trinacria.
Catania è un brand internazionale, se non altro perché il nostro popolo è sparso di qua e di là, alla ricerca di fortuna e di speranza, e la nuova proprietà ha dimostrato già di saperlo vendere.