Catania ha bisogno di spazi ricreativi oltreché di strutture sportive all’altezza della società Catania SSD, in grado di supportarne la crescita sotto ogni punto di vista: territoriale, sinergico, multilaterale.
Nel corso dell’evento “Wellness Valley: progetti per una Catania in movimento” sono stati presentati 5 progetti realizzati da 15 giovani progettisti under 40. Spazi pubblici urbani da destinare ad attività motoria e ricreativa in alcune zone nevralgiche della città come: Largo Paisiello, Largo Bordighera, piazzale Re d’Ungheria, piazza Viceré e pizza Aldo Moro, ma non solo, questi i progetti di Fondazione Sportcity, “nata con l’intento di sportivizzare le aree urbane, perché lo sport rende le città e cittadini migliori, producendo benessere e felicità», come evidenziato ai microfoni de: La Sicilia.it dal presidente Fabio Pagliara.
“Idee di altissimo profilo, in cui si può apprezzare la bellezza e la qualità dell’architettura contemporanea: suggestioni di urbanistica tattica che con micro azioni locali e budget sostenibili-commenta il vicepresidente di Ance Catania Salvatore Messina a La Sicilia.it-, potranno in breve tempo rispondere alle esigenze dei catanesi”.
Roberto Lamborghini, responsabile studio Ghiretti & Partners (presidente Roberto Ghiretti), ha dichiarato:
“La dotazione sportiva di Catania, composta da 86 spazi sportivi, tra impianti e aree outdoor. Troppo pochi per i quasi 300mila abitanti e i 183 chilometri quadrati presi in considerazione (in realtà l’agglomerato urbano etneo ingloba circa 700mila abitanti, ndr), con un equivalente di nemmeno mezzo spazio per chilometro quadrato. Una problematica a cui far fronte, soprattutto in relazione alla voglia di praticare attività in modo destrutturato e al trend positivo della diminuzione della sedentarietà rilevata negli ultimi 5 anni”.
Troppo poco. Basti pensare al sovraffollamento del centro sportivo di Nesima dove si allenano già Catania femminile e giovanili e che, presto, ospiterà anche la Prima Squadra del Catania SSD.
Catania deve crescere anche da questo punto di vista se vuole supportare il primo club calcistico cittadino. I tifosi sognano la Serie A, ma per centrare un obiettivo così ambito non possiamo avvalerci solo delle mani sapienti della attuale proprietà: è necessario che l’amministrazione comunale recida qualsiasi residuale parvenza di cordone ombelicale col passato, fisico e giuridico, sgombrando la nostra mente da qualsivoglia lecito dubbio di linearità comportamentale, politica e giudiziaria (che fine ha fatto Torre del Grifo? E, soprattutto, perché? Per colpa di chi?).
Starsene belli seduti in poltrona a godersi le vittorie del Catania, inanellate sinora con trionfale regolarità, di certo ci diletta, ma la voce del silenzio ha già urlato fin troppe corbellerie in passato. E’ sempre meglio non ascoltarla e, anzi, sopraffarla con urla di verità.
(foto: atelticalive.it)