Durante il convegno “Il Turismo nella città contemporanea: cultura, sport & media”, tenutosi presso il Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania, il vicepresidente e amministratore delegato del Catania, Vincenzo Grella, ha illustrato parte dei programmi del club etneo. Riprendiamo alcuni passaggi salienti delle sue dichiarazioni:
“Quella di Catania è stata una sfida affascinante e lo è tutt’ora. A Rosario ho detto che con idee e coraggio si può fare un modello di calcio sano. Pelligra è un uomo con gli attributi, applica concetti ambiziosi e a Catania vuole portare tutto il suo entusiasmo.
Catania è della gente non mio o di Pelligra ma lui vuole rappresentare in modo degno la gente e la città. Questo è il suo sogno. Il presidente a grandi progetti, negli ultimi 3-4 anni a costruito tanti hotel. C’è una grande opportunità qui, piccoli passi sono stati fatti ma tanti vanno ancora fatti.
Pelligra vorrebbe uno stadio che rappresentasse l’intera Sicilia e il Sud Italia ma per farlo va trovato il giusto compromesso con la realtà politica locale. Ne beneficerebbe la città e tutto l’hinterland. Una cosa è certa: vuole migliorare la città è il club. Oggi quale club calcistico ha una visione di guadagni? Non è possibile investire fior di milioni in una squadra che non si autofinanzia. Per questo lavoriamo con la politica del fare”.
Come Neil Armstrong quando mise piede sulla luna: “un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità” e, con le dovute differenze contestuali, lapalissiane ci mancherebbe, ci verrebbe da dire che, finora, la nuova dirigenza ha effettuato: “un piccolo passo per la rinascita, ma un grande passo verso il successo”, inteso come trionfo di tutti: dai tifosi, sempre in prima linea, alla squadra e, in ultima istanza ma non in ordine di rilevanza semmai di reali opportunità nel breve periodo, della nostra bistrattata città.
Abbiamo bisogno di Pelligra, della sua immagine vincente, dei suoi investimenti, del suo entusiasmo. E il Comune di Catania, chiunque lo rappresenti, non può rischiare di dilapidare questo patrimonio umano e imprenditoriale di cui gode.
(foto: catania ssd)