Quello tra Sarao e Jefferson è sicuramente un sano dualismo che può fare solo bene alla squadra. I due attaccanti del Catania vivono un momento diametralmente opposto in termini di marcature, dato che svolgono due compiti totalmente differenti.
In questa prima parte di stagione, abbiamo visto come mister Ferraro abbia puntato sull’attaccante milanese il quale diverse volte è stato inserito nell’undici titolare, per poi far subentrare a partita in corso l’esperto attaccante brasiliano.
L’aspetto su cui bisogna concentrarsi è sicuramente la funzione o meglio, il compito che il mister campano affida ai due centravanti. Sarao diventa un elemento utile per far stancare i difensori avversari, tramite sportellate o duelli necessari per la protezione di palla, allo stesso tempo, il numero 99 etneo viene più volte cercato per giocare di sponda, sia palla a terra, sia con palle alte, rappresentando una vera e propria torre in grado di trovare i compagni che agiscono normalmente sulle fasce.
Jefferson è invece un attaccante più dinamico in grado di concretizzare le occasioni da gol grazie ai numerosi spazi che riesce a trovare sfruttando dunque la stanchezza avversaria. Il dinamismo è certamente una caratteristica non solo tecnica ma anche biografica del numero 79 etneo essendo nativo di San Paolo in Brasile, e questo suo aspetto “verdeoro” sta sempre più venendo fuori, facendo divertire sia sul campo che fuori i tifosi rossazzurri.
Le statistiche del momento parlano chiaro, 7 gol siglati per Jefferson contro le tre marcature di Sarao. Come si è visto, i due attaccanti sono indispensabili per la squadra, dato che si completano l’uno con l’altro, restando in attesa dell’altro centravanti, grande assente in questa prima parte di stagione, Gianluca Litteri.
(Foto. Catania SSD)