Lo spettacolo in Serie D, non va di scena. Chi sperava in un Catania spumeggiante in grado di sottomettere agevolmente gli avversari vincendo ogni singola partita e offrendo trame di gioco stile top ten delle nazionali impegnate nel Mondiale in Qatar, si sbagliava o non conosce la categoria.
L’abbiamo già vissuta negli anni ’90 e, se vogliamo dirla tutta, il livello tecnico trent’anni fa era decisamente più interessante. Oggi, anno di grazia 2022 tendente al 2023, la prima categoria del calcio dilettantistico offre campi dalle dimensioni ridotte, manti in sintetico, avversarie che sognano di battere il Catania e raccontarlo ai futuri compagni di squadra, ai futuri giocatori, a figli, nipoti, amici, fidanzate e mogli.
Ieri è stata indetta la “giornata verde-amaranto”, come quella “rossazzurra” ai tempi di Pulvirenti e Lo Monaco: sostanzialmente, paga il biglietto singolo anche chi ha sottoscritto un abbonamento annuale per assistere a tutti i match della Sancataldese. Perché? Logico, il club locale sapeva che gli spalti li avrebbe riempiti ugualmente, soprattutto di catanesi, ma anche di tifosi autoctoni.
Può non piacere, i cultori dell’estetica ieri avranno virato su Francia-Polonia intorno alle 16:00 in punto, ma è questa la Serie D, non aspettatevi niente di più. Aspettatevi, invece, che il Catania trionfi in campionato puntando sulle giocate dei singoli (e nessun’altra rosa può vantare organici paragonabili a quello allestito dal D.S. Laneri), perché non potrebbe essere altrimenti. I punti di vantaggio sono 11, tanti ma non tantissimi, ci sono tre gare da disputare prima del giro di boa e tutto il girone di ritorno: non scherziamo, invertiremo la tendenza dopo i tre pareggi esterni consecutivi, ne siamo certi, i cali di tensione non sono ammissibili e non rientrano peraltro nella forma mentis di Giovanni Ferraro che l’anno scorso ha vinto un campionato di Serie D a Giugliano proprio puntando sulla continuità, senza dare spettacolo, ma facendo del pragmatismo un credo calcistico infallibile.
A Catania, fino a ieri, Ferraro si conferma l’uomo dei record: miglior attacco, miglior difesa, zero sconfitte, +11 sulla seconda (il Lamezia deve recuperare la partita contro la Mariglianese ma è fermo a 22 punti quindi non cambierebbe nulla in caso di vittoria, ndr). Ci hanno insegnato, fin da piccoli, che contano solo i numeri alla fine del campionato. O no?
Calma e sangue freddo. Mondiali, Champions League e, forse, Serie A verranno in soccorso degli amanti del calcio-champagne. A noi basta stappare un’aranciata Tomarchio.
(foto: catania ssd)