Premessa: siamo tifosi, e anche se fossimo giornalisti non saremmo certo in grado di fornire consigli. Quello che pensiamo, e riteniamo verosimile, è che il Catania di Rosario Pelligra stia pianificando un progetto simile nel medio-lungo periodo a quello della Real Sociedad squadra spagnola che milita nella Liga, in corsa anche in Coppa del Re e in Europa League, un club che rappresenta una città di meno di 200mila abitanti (molto più piccola della nostra Catania):
“Nella classifica della Liga la Real Sociedad è terza a 9 punti dal Madrid capolista e 6 dal Barcellona secondo (l’articolo è di qualche giorno fa, ora è a -6 dal Real Madrid e a -3 dal Real Madrid con una partita in più, ndr), ha vinto 10 partite su 16 ed è ancora in lizza per Europa League, dove ha vinto il girone davanti al Manchester United, e Coppa del Re (gioca oggi in casa contro il Mallorca, ndr). Gioca un calcio bello da vedere ma tignoso da affrontare, non scende da tre stagioni sotto al sesto posto, sul mercato spende se c’è da spendere ma ha incassato quasi 300 milioni in calciatori in dieci anni – si legge un articolo pubblicato da “La Gazzetta dello Sport” lo scorso 14 gennaio – e tra le prime 5 cessioni più onerose ci sono 4 prodotti di casa.
E c’è un’altra cifra che descrive ancora meglio il modello: in una rosa di 35 calciatori, 19 li hanno creati loro. Se per l’immaginario collettivo il calcio nei Paesi Baschi è rappresentato dall’autarchia dell’Athletic Bilbao, dove per statuto possono giocare solo calciatori nati in loco o con sangue euskal, a San Sebastian non rinunciano all’orgoglio, altrimenti non sarebbero baschi, ma da una trentina e passa di anni hanno aperto le porte allo straniero, galiziano, catalano, francese o argentino che sia“.
Anche noi rappresentiamo una grossa fetta di un popolo, la Sicilia, come San Sebastian e come se Bilbao fosse Palermo. Perché non ricreare modelli simili anche dalle nostre parti? Secondo noi Pelligra e tutta la dirigenza rossazzurra sta pianificando un progetto analogo: valorizzazione dei giovani del vivaio, con una marcata impronta territoriale.
(foto: catania ssd)