Tacere sulle condizioni degli impianti sportivi a Catania non è omertoso, è un’offesa all’intelligenza dei nostri concittadini, è controproducente, significa distaccarsi dalla realtà. Pertanto, vi riportiamo uno stralcio delle dichiarazioni dell’avvocato Giuseppe Rapisarda, postate stamani sul profilo Facebook personale, e che vi invitiamo caldamente a leggere nella versione integrale
“Basterebbe ascoltare le parole del delegato locale della Federcalcio per avere chiaro le difficoltà ormai insormontabili delle squadre giovanili e delle associazioni dilettanti locali a promuovere sport a Catania e togliere dalla strada ragazzi e ragazze. Non hanno dove e come allenarsi. A Catania è stato fatto un disastro di quei pochi campi a disposizione. E non ve lo dicono, i giornalisti locali, perché è più semplice cosi, più facile raccontare fiabe che incontrare la realtà soprattutto quando è dura da descrivere. Si chiama omertà, non ci sono altri termini più adeguati a descriverne la condotta.
Abbiamo appreso, con stupore, ieri, che i lavori a Nesima non si sono ancora potuti avviare.
Le solite e non chiarite difficoltà catanesi hanno impedito la firma del contratto di gestione e, pertanto, al Catania di mettere mano all’impianto. Dopo due mesi dallo essersi aggiudicati il bando…
Non sono certo questi i tempi cui è abituato Pelligra in Australia… Non credo proprio. Ciò comporta la permanenza a Ragalna e sicuramente i salti di gioia che faranno i giocatori del Catania
Poi i nodi, passano pure anni, vengono sempre al pettine”.
Scorrazza come il suo “cognomonimo” Ciccio sulla fascia. “Denunciare” non significa attaccare per sadismo, ma avere il coraggio di dire come stanno le cose.