Pasquale Marino, calciatore e allenatore del Catania nella storica promozione in serie A datata maggio 2006, si è raccontato ai microfoni della redazione di seried24.com. Di seguito parte dell’intervista:
“Dal Catania del 1994/95 a quello di oggi sono cambiate tante cose. Il calcio è sempre in evoluzione anche nelle regole delle sostituzioni che si potevano fare. Gli organici erano in formato ridotto rispetto ad oggi. Noi all’epoca eravamo contati o quasi. Il Catania oggi dispone di un organico qualitativamente e tecnicamente ampio, si può dire che è stata costruita una squadra forte come lo eravamo noi. L’impatto con Angelo Massimino è stato positivo. Un personaggio particolare che ha fatto la storia, che dava ai giocatori del “lei” e mi chiamava “u regista”, perché giocavo come regista. Attualmente la squadra non ha avversari in campionato, per cui le prospettive speriamo che continuino a portare avanti questo progetto per riportare il club in categorie che merita. Anche la Serie C sta stretta al Catania, perché questa squadra è stata tanti anni di fila in B e in A quando c’ero io e c’era Pulvirenti. Con i ragazzi con cui abbiamo vinto il campionato di B è più recente e ancora mi sento con tanti. Mi fa piacere che in quel Catania tanti ragazzi hanno intrapreso la strada da allenatore dopo che hanno smesso. Come Fabio Caserta, Roberto De Zerbi, che sta facendo bene al Brighton, Andrea Sottil, Armando Pantanelli, che fino a qualche anno fa è stato allenatore dei portieri del Catania. C’è anche Ciro Polito, che oggi è Direttore Sportivo del Bari con grande successo. Zavagno che oggi lavora nell’orbita del City Group con il Palermo. Però in quella squadra tanti ragazzi sono rimasti nel mondo del calcio. Anche Spinesi oggi ha delle scuole calcio nel napoletano. Mascara allenava il Siracusa fino a poco tempo fa. Chi più, chi meno”.
(foto: live UniCT)