Baldassar rappresenta un ottimo acquisto, centrocampista che gioca a tre e proviene da una squadra professionistica, in mezzo al campo è una soluzione aggiuntiva a Vitale. Questo mi facilita nella gestione dei cambi, tenendo anche presente che posso pure proporre un centrocampo esperto. Abbiamo una rosa ampia e, quindi, tante possibili soluzioni da adottare”.
“Infermeria? Gli infortuni fanno parte di un percorso calcistico. Succede anche in allenamento d’infortunarsi, la squadra spinge forte durante la settimana. Sono tutti da considerarsi recuperati tranne Alessandro Russotto e Buffa, forse per qualcuno è meglio attendere ancora qualche settimana in più ma a livello medico sono tutti recuperati. Il campo di Castrovillari? Vedremo le condizioni del terreno di gioco domenica, in ogni caso non deve essere un alibi. Dobbiamo saperci adattare a qualsiasi campo ed abbiamo tanti bravi giocatori che riescono a farlo agevolmente. Il terreno potrebbe non essere adatto alle nostre qualità tecniche, eventualmente punteremo su altre nostre caratteristiche. Prepariamo la trasferta calabrese consapevoli di stare bene sia di gambe che di testa”.
“Si giocherà in occasione della festa di Sant’Agata, Lele Catania mi ha spiegato il significato. La festa torna dopo due anni e coincide con la ripartenza del calcio a Catania: sappiamo che saremo ricordati anche in futuro dopo aver centrato la promozione. Domenica vivremo l’emozione della festa di Sant’Agata da Castrovillari, pensiamo a concentrarci sulla prestazione e festeggiando in serata. La presenza in città del Presidente Pelligra ci dà uno stimolo ulteriore a fare bene per la società ed i nostri tifosi.
Vivo serenamente questo momento, sapevo di giocarmi tanto approdando al Catania, ma senza i componenti del mio staff sarei un uomo solo. Facciamo un grande lavoro insieme. Non mi piace troppo esultare, bisogna essere moderati perché un allenatore deve essere responsabile delle scelte tecniche. A fine anno saremo giudicati da società, giornalisti e tifosi per quanto fatto in questa stagione. Sono contento ma la soddisfazione preferisco viverla dentro di me perché critica e diavoletto sono sempre dietro l’angolo. .
La vera forza del Catania è rappresentata dal fatto che quando tutti i calciatori si girano, vedono gente che ha fatto calcio come Tomei, o Lele Catania e Biagianti che hanno giocato qui, Zeoli che ha vinto un campionato a Catania, Grella e Bresciano hanno giocato a livelli importanti, io ho fatto una carriera buona, Laneri ha svolto un ottimo lavoro: tutti parliamo la stessa lingua, avendo vissuto tanti anni sul campo, a volte basta uno sguardo per capirci”.
(Foto: Ferraro Catania SSD )