Coraggio, grinta, occhi della tigre. Fin dalle prime battute del match tra Catania e Turris, i rossazzurri sono apparsi rinvigoriti dall’avvicendamento alla guida tecnica, con Cristiano Lucarelli in tenuta elegante, ma quanto mai impetuoso. Prima del gol di Curado, capocciata violenta come a voler scacciare i via i vecchi, recenti, fantasmi, il Catania di Lucarelli aveva, finalmente, arato il manto del Massimino come si addice ai legionari del “nuovo Cesare”.
Ma non basta. Nel secondo tempo solito calo fisico, anche se il mister lo attribuisce più a un fattore psicologico. I rossazzurri si fanno riagguantare dopo aver sprecato diverse chances per pervenire al doppio vantaggio, ma i primi effetti di quella che abbiamo definito: lacuraLucarelli, giocando sull’allitterazione, vengono sortiti al minuto 96′ quando Devid Eugene Bouah impatta di testa su corner di Chiricò e spedisce la palla nell’angolo lontano dal palo difeso dal portiere, la maglia nel bel mezzo del manto verde e il pubblico in estasi.
Non potevamo iniziare meglio con il Lucarelli-ter e, finalmente, anche la sfortuna ha virato.
(Lucarelli, Catania FC)