Potrebbero pagare tutti per colpa di una sciagurata e inaudita bravata causata da una sparuta minoranza di facinorosi fuori dallo stadio Massimino mentre si disputava Catania-Pescara (2-0), valevole per la Coppa Italia Serie C. Balordi da condannare in tutte le sedi, è chiaro, ma da isolare. Invece la vicenda potrebbe confluire in un provvedimento generale, assurdo dato che 18mila tifosi rischiano di non poter accedere ingiustamente allo stadio:
“Mentre Catania e Pescara lottavano per conquistare la semifinale di Coppa – riporta La Gazzetta dello Sport-, fuori dal Massimino si sono verificati incidenti tra le due tifoserie.
L’intervento tempestivo della Digos, in tenuta antisommossa e che presidiava la zona, ha evitato il contatto. Sono state esplose bombe carta, il mezzo in cui viaggiavano i sostenitori ospiti è stato danneggiato. Tra le forze dell’ordine si registrano numerosi feriti (non è stato specificato quanti) e per tutta l’altra notte e ieri erano in corso indagini per risalire ai colpevoli. Sono stati arrestati due catanesi che frequentano la curva nord, ma le indagini sono ancora in corso.
Adesso il rischio è che la Prefettura adotti provvedimenti restrittivi per l’ingresso del pubblico per la gara di lunedì contro il Sorrento”.