Un calciomercato estivo, palesemente errato, sia nella scelta della conduzione tecnica, affidata all’inesperto Luca Tabbiani, che nella prima rivoluzione della rosa dopo la promozione dalla Serie D alla Serie C, caratterizzata da scelte caratteriali infauste, ancor prima che tecniche.
E sì, perché per giocare e vincere a Catania servono “giocatori pronti, che conoscano il livello di blasone di Catania, che possano fare la differenza e non vivacchiare in un contesto dove invece devi correre a mille”, sostiene proprio il subentrato Cristiano Lucarelli. Invece, sia nella prima che nella seconda rivoluzione invernale, finora le scelte di Grella e Laneri, prima, e di Grella e lo stesso Lucarelli, poi, sembrano confermare i timori dell’allenatore livornese.
I vari Deli, Ladinetti, lo stesso, caracollante, tecnico e intermittente Zanellato, non hanno dimostrato di essere pronti a reggere l’onda d’urto di una piazza esigente come quella catanese, pertanto il club, e fin qui ci siamo pure, ha pensato bene di girarli altrove o di venderli, come nel caso di Rocca che, a volerla dire tutta, non aveva affatto demeritato. Ma i sostituti quali e quanti sono?
Lucarelli deve fare la conta con infortuni e follie. Il terzino sinistro albanese, Haveri, ha lasciato la squadra in 10 contro 11 a Foggia per una doppia ammonizione horror, allungando la lista degli assenti per la trasferta di Picerno (domani ore 14:00, stadio Donato Curcio). L’infortunio occorso a Zammarini sarà di lungo corso e questo compromette non poco la situazione a centrocampo, con Sturaro che ancora non è pronto all’esordio.
Oggettivamente siamo stanchi. Stanchi di non avere mai l’impressione che questa squadra possa sovrastare l’avversario, nemmeno nelle vittorie più roboanti quando, prima degli episodi favorevoli, regnava l’equilibrio fra le due contendenti. L’unica nota positiva è stata la reazione coriacea dei giocatori in campo a Foggia dopo l’espulsione di Haveri, ma si tratta di un’inezia in una stagione, finora, in cui possiamo salvare solo il cammino in Coppa Italia.
Le colpe sono da attribuire innanzitutto ai vertici societari, che hanno sbagliato in estate e perseverato in inverno, poi ai giocatori. Siamo al 5 febbraio, un giorno speciale per noi catanesi, atteso tutto l’anno, ma domani si torna in campo e siamo costretti a pensarci. E’ chiaro che il tempo e gli infortuni non giocano a favore di Lucarelli dopo dodici avvicendamenti, ma è altrettanto incontrovertibile che la stagione in campionato è fallimentare, dati i proclami iniziali, e abbiamo giusto il tempo di raddrizzarla centrando un onorevole piazzamento in campionato e giocarci il jolly Coppa Italia fino all’ultimo respiro. Lucarelli ha avuto voce in capitolo durante il calciomercato, senza la mediazione di un direttore sportivo, ed è stato chiamato per imprimere alla squadra un’identità, prima caratteriale e poi di gioco. Sembra tardi, ma non lo è, non ancora: Coppa Italia e piazzamento dignitoso in zona playoff sono ancora raggiungibili. Lavorateci. Concentriamoci.
(foto: Catania FC)