Formazione iniziale che spiazza tutti, con Quaini che torna al centro della difesa insieme a Monaco, Chiricò nell’inedito ruolo di mezzala e Costantino unica punta con Peralta a cucire il gioco tra centrocampo e reparto avanzato.
Eppure il Catania, stavolta, sorprende anche sul campo, per concentrazione, impatto agonistico e, a tratti, anche per qualche pregevole trama di gioco. Segna Alessio Castellini, onorando come meglio non avrebbe potuto, la fascia di capitano: terzo tempo perfetto su corner battuto da Peralta e gol che fa esplodere un guardingo, ma sempre acceso, stadio Angelo Massimino. Poi, almeno per 35′, solo Catania, con la Juve Stabia, irriconoscibile e annichilita dalla buona prova dei rossazzurri. Solo negli ultimi 10′ del primo tempo, le vespe si rendono pericolose, con la collaborazione di Albertoni che respinge corto sui piedi di Adorante che, per nostra fortuna, conclude a lato clamorosamente.
Nel secondo tempo il Catania, pur concedendo qualche inevitabile chance agli avversari, legittima il vantaggio maturato nei primi 45′ e trova il raddoppio ancora con capitan Castellini che si incunea tra le maglie della difesa stabiese, su invito di Cicerelli, fa tutto da solo e batte per la seconda volta l’incolpevole Thiam. Che sia la sera della rinascita? Avevamo bisogno di una dose di autostima e quale modo migliore di battere la capolista? Ora, però, serve continuità.