Catania brutto, ma vero. Potremmo sintetizzare così l’ennesima prestazione sotto tono dei rossazzurri, una squadra assolutamente priva di mordente, personalità (anche se Alessio Castellini parlava di “leadership” riferendosi ai singoli), e voglia di vincere.
Inoltre, quando sarebbe stato opportuno riferire alla piazza cosa non sta funzionando, in generale, non solo a Taranto, Lucarelli ha preferito dribblare i giornalisti in sala stampa con l’assenso del club che ha fatto altrettanto. Eh no, non funziona così cari miei! Bisogna sempre assumersi le responsabilità di una sconfitta, soprattutto se matura malamente, come ieri pomeriggio allo Iacovone.
Speravamo in Vincenzo Grella dopo il forfait di Cristiano Lucarelli, speravamo che qualcuno si facesse vivo prima della partita che vale una stagione, mercoledì al Massimino contro il Rimini, ma abbiamo ricevuto solo un disarmante silenzio.
Non crogiolatevi sui vostri ricchi contratti: cosa rimane nella vita, dopo i soldi? E’ bello sentirsi al sicuro strappando contratti faraonici che in Serie C gli altri club non possono permettersi, ma se nel campionato delle figurine avremmo vinto a mani basse, nella realtà siamo deludenti, di una delusione cocente e inimmaginabile. Ha ragione Eziolino Capuano, tecnico del Taranto, quando afferma che Catania non c’entra un c***o con la Serie C, ma ha altrettanto ragione quando asserisce che “i campionati non si vincono con i nomi”.
Combattete per noi! Onorate questa maglia. I soldi passano, l’amore per questi colori è intramontabile e, farne parte, vi renderebbe persone migliori, oltre quel portafoglio gonfio destinato, prima o dopo, a sgonfiarsi a suon di prestazioni indecorose.