Vigilia di un match dalla rilevanza inestimabile. Catania-Audace Cerignola, apparentemente non di prim’ordine, ma i nomi non conferiscono la giusta dimensione alle rispettive squadre di calcio, vale per l’una e vale per l’altra. Pertanto, una città metropolitana, come spesso accade nelle serie minori in cui siamo relegati ormai da dieci, lunghissimi anni, sfida una cittadina di provincia di 50.000 abitanti, nemmeno tanto piccola a dire il vero.
Ma Catania è Catania, Catania è un’altra cosa. Ragazzi miei, e mi rivolgo ai calciatori non ai tifosi, se finora ogni partita era stata definita come “crocevia” o “spartiacque”, qui siamo di fronte a una “partita d’onore”: siete chiamati a difendere il vostro ma, soprattutto, il nostro!
Basta prestazioni, appunto, disonorevoli; basta superficialità, approcci sommari, atteggiamenti irriverenti e irritanti, bisogna solo correre, sudare, sprintare con l’avversario fino all’ultima goccia di sudore rossazzurro, e vincere. Audaci dobbiamo essere noi, non i nostri avversari, quindi incuranti dei pericoli e dei rischi a cui andremo incontro, magari su contropiede. Dobbiamo risollevarci in campionato prima di dedicarci alla pagina dorata della finale di Coppa Italia. Fatecela godere, per favore, non capita tutti i giorni di giocarsi una finale, soprattutto dalle nostre parti. Affrontiamo la partita di Padova, martedì all’Euganeo (ore 20:00), con la consapevolezza di potercela giocare con chiunque ma, soprattutto, a mente fresca, dopo una vittoria in campionato che varrebbe più del trofeo nazionale dato che la classifica langue e l’umore pure peggio.
Vincete per noi e per voi, non ci sono più alibi! Mister Zeoli vi starà già instillando quella catanesità di cui, tanti di voi, non hanno cognizione. Imparate in queste ultime settimane, recepite per bene, poi, stagione 2024/25, tiratela fuori e dimostrate chi siete e, ancor prima, chi rappresentate.