Un misero bottino di 14 punti, raggranellati da un pessimo Catania nel girone di ritorno in Serie C. Solo il Brindisi, matematicamente retrocesso in Serie D, è riuscito a fare peggio rossazzurri. Un dato allarmante, come le tre sconfitte consecutive in campionato (contro Turris (2-1), Giugliano (2-3) e Virtus Francavilla (1-0). Una media da retrocessione senza “se” e senza “ma” e senza appigli patetici ad arbitraggi, sfortuna e/o infermeria.
Alla fine ci troviamo a ringraziare Luca Tabbiani per aver raccolto 15 punti in 11 partite (media di 1,36 punti a partita), prima dell’esonero occorso dopo la sconfitta di Potenza (1-0), fortemente criticato da tutti, noi compresi. Cristiano Lucarelli, invece, ha totalizzato 23 punti in 18 giornate (media 1,27 punti), dall’esordio in campionato contro il Cerignola (1-0 per i pugliesi) fino alla debacle di Avellino (5-2).
Per Michele Zeoli, agnello sacrificale scelto dalla società per traghettarla fino alla fine della stagione corrente, appena 4 punti in 5 partite (Catania-Audace Cerignola 2-1 e Catania-Potenza 0-0), e tre sconfitte consecutive, inframezzate dalla vittoria in Coppa Italia, con una media di 0,8 punti a partita.
I numeri non mentono mai: un’involuzione progressiva e inarrestabile dopo ogni cambio alla guida tecnica.