Ecco la conferenza stampa integrale del direttore sportivo del Catania, Daniele Faggiano di 48 ore fa:
“Non sono contentissimo del mercato per come si è svolto. Fare le entrate è forse la parte più semplice, ma gestire le uscite è più complicato a causa di vari fattori come la famiglia, il procuratore, l’agente e la scelta del calciatore. Abbiamo sei giocatori fuori lista e questo ci impone di essere molto attenti perché i budget pesano.
Qualcuno voleva andare in Serie B ma non aveva mercato lì, altri forse per abitudine non hanno nemmeno cercato squadre o hanno rifiutato la possibilità di andare in prestito. Questa è un’opportunità che va sfruttata, perché io tengo d’occhio le partite in cui giocano i nostri prestiti. Alcuni giocatori che hanno giocato meno ci hanno penalizzato e continuano a farlo.
Qualche giocatore ha chiesto il prolungamento del contratto prima di andarsene, ma non ho accordato alcuna richiesta. Di Carmine è andato a Trento, è del 1988, lo devo ringraziare per la sua decisione di non restare a guardare. Capisco l’ambizione di voler giocare in squadre più alte dopo aver giocato a Catania, lo capisco per un giovane di 20 anni, ma non per uno più anziano a fine contratto. E se qualcuno dice che non li abbiamo aiutati economicamente, questo non è vero.
Ho sempre cercato di essere molto chiaro con tutti. Ora la lista è piena e non possiamo fare altro. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Mi prendo le colpe se la squadra va male perché i calciatori li ho scelti io. Sono un po’ deluso e arrabbiato quando sento che non ci comportiamo bene. Siamo l’unica squadra che ha portato tutti i giocatori in ritiro, 40, ed è stato un costo per la società. Ringrazio Costantino, Di Carmine e Marsura che hanno accettato di allenarsi con noi a Catania.
Sono tutti bravi ragazzi, anche quelli che non fanno parte del progetto o che sono andati via, ma non possono dire che non si siano comportati correttamente. Mi piace fare delle scommesse, anche se non è proprio il termine giusto, cerco sempre di impegnarmi per trovare soluzioni per la squadra. È importante rispettare i contratti dei calciatori, ma è un peccato che in Italia si parli solo di soldi e non di regole. Questa situazione non è equa e succede sempre. Lavoro con passione, anche se a volte posso sbagliare.
Disagi a seguito del caso fideiussione? No, non ho avuto problemi. Sono qui per parlare di mercato come direttore sportivo del club. Ci siamo rimboccati le maniche tutti, dal magazziniere agli altri, ma senza tristezza. Ho lavorato duramente per mantenere l’ambiente unito, soprattutto con le notizie che circolavano. Non mi tiro indietro. Se vedo voglia e passione in questa città che vive di calcio, so che anche se perdo, il Catania continuerà a essere al centro delle conversazioni.
Comprare giocatori negli ultimi giorni di mercato può essere la ciliegina sulla torta, ma solo se la squadra è già ben costruita. Abbiamo avuto molte difficoltà con le uscite, che si sono arenate fino all’ultimo minuto. Abbiamo un calendario difficile davanti a noi, con avversari come il Benevento che sono molto ambiziosi. Voglio un Catania che sia pronto a lavorare sodo e a sudare in ogni partita. Ho fiducia nella capacità dei miei giocatori di adattarsi rapidamente e fare del loro meglio.
Giovani? Siamo contenti dei progressi dei ragazzi della Primavera, grazie al lavoro di Orazio Russo. Due anni fa, il settore giovanile è stato smantellato, ma stiamo ricostruendo. Voglio far crescere i giovani talenti e vedere emergere dieci Castellini. Sarei felice se venissero richiesti da altri club. Ora tutto è in fase di costruzione e bisogna lavorarci con cura.
Non siamo stati ossessionati dall’idea di venderlo. Ha giocato in Serie D e C, e sappiamo che il suo prezzo poteva essere un’incognita. Preferisco tenerlo con noi o, se venduto, garantirgli serenità. È un atleta professionista e un leader per la squadra.
Inglese? Ha avuto qualche problema negli ultimi anni, ma lo conosco bene. Lo portai al Napoli per quasi 20 milioni. Conosco Inglese, Caputo e Torregrossa, sono giocatori e uomini importanti. Inglese ha sempre detto che sarebbe venuto in Serie C solo per il Catania. Mi ha colpito la sua motivazione. L’età non mi spaventa; abbiamo bisogno di giocatori con esperienza e testa sulle spalle.
Abbiamo costruito una rosa lunga e competitiva per un campionato difficile. Le prime partite hanno mostrato che squadre come il Cerignola sono molto compatte e ben preparate. Dobbiamo essere pronti a tutto .Spesso non riveliamo troppo per ragioni strategiche, ma cerchiamo di essere precisi. Alcuni giocatori sono quasi pronti a tornare, come D’Andrea, che scalpita per giocare”.
(foto: Catania FC)