Tre anni, una promozione dalla Serie D alla Serie C, una Coppa Italia di Serie C e, nel mezzo, il nulla cosmico. La dirigenza del Catania, dopo aver dilapidato 11 milioni di euro che corrispondono, per puro caso, all’attuale monte ingaggi (cifre faraoniche in Lega Pro), non ne ha azzeccata, dicasi una.
Senza fare dietrologia, altrimenti dovremmo ripartire dalla salvezza striminzita e offensiva nei confronti dei 14.000 abbonati che nella passata stagione assiepavano il Massimino domenica dopo domenica, basti pensare alle macroscopiche ingenuità gestionali dell’estate e agli evidenti errori nella campagna acquisti, che non hanno permesso di allestire una rosa caratterialmente idonea ad affrontare la veemente passione dei tifosi catanesi.
Il Catania pecca, e tanto, fuori dal campo da gioco, ripercuotendo l‘arte del raffazzonamento, anche durante gli allenamenti settimanali in un campo inadeguato e, per forza di cose, in partita. Club praticamente inesistente, comunicazione pari a zero perché si sceglie di non condividere scelte, progetti (ci sono?) e idee per il futuro con stampa e città. Lo stile british non si traduce in immobilismo o mutismo e, comunque, non è cosa di Catania.
Quando se ne renderà conto Mr. Grella? Quando ci si renderà conto che non si possono basare progetti sull’inerzia? Oggi vinciamo, domani pareggiamo, poi arrivano due sconfitte consecutive, e che sarà mai? Sempre con il retrogusto amaro, o perlomeno è quello che percepisco io, dell’improvvisazione, figlia di neofiti del calcio incapaci di gestire a dovere un’azienda calcistica. Si è fatto fuori Luca Carra, figura dall’elevato profilo professionistico, e si è pensato bene di affidarsi al caso anche per la direzione generale del club. Il nostro ds, Daniele Faggiano, sta attraversando un periodo molto delicato dal punto di vista della salute, quindi la società ha ingaggiato Ivano Pastore senza concedergli nemmeno un’intervista, una presentazione, sentire cosa avesse da dire in merito al calciomercato invernale.
A proposito? Ma quando si farà? Ha aperto i battenti da quasi due settimane e viviamo costantemente nella speranza di cedere gli esuberi vituperati da mister Toscano, che ultimamente di errori ne ha commessi a iosa in questo immenso marasma tecnico-societario, per prendere chi? E quando? E perché la piazza dovrebbe fidarsi stavolta? Ennesimi buchi nell’acqua? Chi garantische che avranno le peculiarità caratteriali richieste ancor prima della cifra tecnica?
Nessuno parla, il presidente Pelligra è sempre più australiano che siculo ultimamente, non ha motivo di postare foto perché non si vince mai, mentre i vertici della dirigenza si dileguano senza mai scegliere di metterci la faccia in conferenza stampa. La piazza è stanca, finalmente contesta, anzi ha avuto anche troppa pazienza a mio modesto avviso, e i risultati non arrivano e non possono arrivare con questo modus operandi raffazonato e antiquato perché le solite “facce vecchie”, come le focacce, bruciacchiate e increspate, sono rughe indelebili sul volto di una società giovane solo all’anagrafe, come la strega di Biancaneve…
(foto: catania fc)